Ricercatrice italiana. Conseguita la laurea in Medicina all'università di
Torino, approda come ricercatrice all'Istituto di Anatomia e alla Clinica
Neurologica della stessa città. Di famiglia ebrea, per prevenire le
persecuzioni razziali, si trasferisce in Belgio. Tornata in Italia, le leggi
razziali le impediscono di frequentare gli istituti di ricerca. A Firenze, sotto
falso nome, milita nelle file della resistenza partigiana per diventare,
all'arrivo degli alleati, medico dei profughi provenienti dalle regioni
devastate dalla guerra. Conclusa la guerra, accetta un invito negli Stati Uniti
da parte del biologo tedesco Hamburger alla Washington University di Saint
Louis, dove rimane trent'anni e dove inizia le sue ricerche sulla proteina che
controlla la crescita dei neuroni. Tornata in Italia negli anni Settanta, lavora
per il CNR e dà vita a una scuola neurobiologica. Dopo anni di studi
consegue nel 1986 il premio Nobel per la medicina insieme a Stanley Cohen, che
negli anni '50 aveva collaborato con lei agli studi sul fattore di crescita dei
neuroni. Nel 1987 pubblica il libro autobiografico
Elogio dell'imperfezione
e nel 1989
NGF: apertura di una nuova frontiera nella
neurobiologia. Nel 1993 è stata nominata presidente dell'Istituto
dell'Enciclopedia Italiana (n. Torino 1909).